Sottopalco by Luigi Lupo;

Sottopalco by Luigi Lupo;

autore:Luigi Lupo; [Lupo;, Luigi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: edigita
pubblicato: 2022-11-03T23:00:00+00:00


LA PUGLIA IN VETRINA.

LOCUS FESTIVAL E MEDIMEX

Confesso. E un po’ me ne vergogno. Sono pugliese, ho vissuto la mia prima parte di adolescenza in Puglia ma ho scoperto Locus Festival solo nel 2016 quando, in compagnia dell’amico e collega Gigi Salvemini, coordinavamo il progetto Doyoulike.org. Ricordo benissimo il giorno in cui, tra la calura del luglio tranese, festeggiamo la media-partnership del nostro portale musicale, che ha segnato i miei esordi nella cronaca degli spettacoli e della cultura, con l’edizione 2016 di Locus. Un momento indimenticabile e rivelatorio: quel giorno scoprii Locus Festival, da quel momento non avremmo mai smesso di seguirlo.

Ricordo benissimo la folla oceanica, giunta da tutto il mondo – e si poteva comprenderlo dall’incrocio di accenti anglofoni che creavano una simpatica sinfonia con le cadenze dialettali pugliesi – il live in piazza Moro a Locorotondo di Dj Premier, la star delle produzioni hip hop. Quell’anno, come sempre, dal jazz e dalla fusion classica del giovanissimo Jacob Collier, espressa live con un uso spettacolare e d’avanguardia della tecnologia, alla scena newyorkese passata e presente con Dj Premier & The Badder e con gli Snarky Puppy. Dal nu soul elettronico e dub degli inglesi Andreya Triana e Submotion Orchestra all’elettronica live di Floating Points e alla club culture di Theo Parrish. Il Locus festival ha scommesso su una line-up versatile che ha messo insieme sonorità molte diverse fra loro, alla ricerca di una sottile linea che passa attraverso tutte queste esperienze, e che affiora di tanto in tanto nei migliori festival internazionali. Locus, però, ha una storia più lunga. Che parte dal 2005: un’edizione che vedeva in cartellone artisti pugliesi, come i Negramaro o il trio di Nicola Signorile, assieme a Stefano Bollani e Mauro Pagani. Un cartellone che, a parte la presenza della band di Giuliano Sangiorgi e soci, puntava su un concetto più classico di jazz.

Spiega il direttore artistico Gianni Buttiglione: «Siamo partiti con le evoluzioni del jazz, sempre al di fuori del mainstream. Nel nostro caso, abbiamo voluto sintonizzarci con quello che avveniva in città o nazioni dove venivano stravolti i codici musicali, luoghi dove nascevano novità che portavano il jazz nelle orecchie delle giovani generazioni».

L’evoluzione del linguaggio del genere musicale, nato sull’improvvisazione e la totale libertà espressiva, è stato seguito da Locus Festival nel corso dei suoi anni. Il jazz si è evoluto, contaminato, ibridato con altri generi, Locus Festival ha seguito la sua strada. Nella line-up dell’edizione 2012, spicca, ad esempio, la presenza dei Thievery Corporation: gruppo a metà tra il trip hop di bristoliana memoria e il downtempo. Una forma evoluta di jazz.

Locus ha sempre scommesso su nomi che poi avrebbero scalato le classifiche di popolarità mediatica. «E questo» continua Buttiglione, «è avvenuto con firme del jazz contemporaneo: pensiamo a Robert Glasper o a Kamasi Washington». Robert Glasper, pianista e vincitore di un Grammy Award nel 2012 con l’album BLACK RADIO, è una presenza fissa a Locus Festival. Ha preso parte a diverse edizioni del festival, occasioni in cui si è legato al territorio:



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